domenica 11 novembre 2007

Tema choc su omicidio, nascono dubbi

Avvenire, 10.11.2007

PADOVA. Potrebbe essere «una bufala», «un caso mediatico costruito», la notizia, diffusa l’altro giorno, sull’assegnazione in una classe seconda di una media di Padova, di un tema-choc dal titolo: «Escogita un piano diabolico per sbarazzarti, attraverso la penna, di un tuo compagno antipatico o di un professore altamente noioso». A gettare acqua sul fuoco delle polemiche che la notizia, pubblicata da un quotidiano locale, aveva suscitato è il direttore scolastico regionale Carmela Palumbo. «Fino ad oggi – afferma la dottoressa Palumbo – non sappiamo qual’è la scuola, chi è il professore che avrebbe dato il tema: nessuno, genitore, docente o altri, ha avvisato la mia direzione nè le altre strutture scolastiche del fatto. Per questo dico che potrebbe essere una bufala». Impossibile perciò anche inviare ispettori, come subito annunciato dopo la diffusione della notizia, rileva Palumbo: «Dove dovrei mandarli, in tutte le scuole del Veneto per verificare se quanto è stato scritto è vero? Serve una segnalazione formale». Eppure la notizia pubblicata dal quotidiano locale, sarebbe partita proprio dalla denuncia del genitore di una alunna di quella classe, sconcertato per la scelta del docente, tra l’altro proprio nel giorno in cui in Finlandia uno studente aveva compiuto una strage in una scuola superiore. Ma di quel genitore, ribadiscono alla direzione scolastica regionale veneta, «non ci è ancora giunta alcuna traccia per poter partire con la nostra ispezione».


Abusi, rituali e crimini del satanismo
Il 78% dei giovani adolescenti è entrato in contatto con materiale satanico
ROMA, venerdì, 9 novembre 2007 (ZENIT.org).- In maniera paradossale, soprattutto nelle società industrialmente avanzate cresce una certa cultura e pratica dell’occulto, che genera azioni violente associate a rituali che culminano anche con l’assassinio e il suicidio.
Nonostante le denunce nei confronti della cultura nichilista, le forze dell’ordine registrano una crescita di persone che si dicono appartenenti a sette che adorano Satana.
Perché le sette sataniche hanno una tale diffusione? Perché le persone sono affascinate così tanto dall'oscuro mondo del male?
Per rispondere a queste domande, il prof. Tonino Cantelmi, Presidente dell'Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici e Direttore dell'Istituto di Terapia Cognitivo-Interpersonale di Roma, e Cristina Cacace, psicologa clinica dell’Istituto di Terapia Cognitivo-Interpersonale – IFO hanno pubblicato il libro “Il libro nero del satanismo. Abusi, rituali e crimini” (San Paolo Edizioni, 197 pagine, 12 Euro).
I due autori hanno svolto una ricerca a tutto campo nel mondo del satanismo, analizzando il senso religioso dell'uomo di oggi e i bisogni umani, spesso frustrati dalla corsa al possesso, alla felicità e al successo. Il libro propone un percorso terapeutico che aiuti coloro che si sono smarriti nel satanismo a ritrovare se stessi.
Per conoscere i risultati di questa ricerca, ZENIT ha intervistato Cristina Cacace.
Quanto c'è di vero nella possessione satanica che molti, troppi giovani, lamentano?
Cacace: Casi di possessione satanica accertati rappresentano una piccolissima parte rispetto a quelli denunciati. Ciò che ci allarma di più invece è il gran numero di giovani che si accosta al satanismo, un culto estremamente distruttivo che si diffonde facendo leva sulle debolezze e le fragilità dell’uomo di oggi.
E' vero che diversi fenomeni culturali, gruppi rock, letteratura esoterica, giochi di ruolo, carte per bambini, ecc. favoriscono una iniziazione dei giovani alla pratica dell'occulto? Quanto è vasto questo fenomeno? Ci sono statistiche in proposito?
Cacace: Sicuramente negli ultimi anni diversi fenomeni culturali hanno favorito la divulgazione di tematiche legate al satanismo e all’occultismo, ma è anche vero che lo sviluppo tecnologico ha reso tutto più accessibile.
Per fare un esempio, mentre in passato un adolescente incuriosito si limitava a fare qualche seduta spiritica insieme agli amici, oggi invece si collega ad Internet e digitando la parola “satanismo” può accedere direttamente ai siti delle sette sataniche, dai quali può scaricare informazioni o acquistare materiale che gli consentono di diventare un satanista.
Se poi consideriamo che l’adolescenza è un periodo dello sviluppo di per sé caratterizzato non solo da una notevole instabilità affettiva, ma anche dalla curiosità per tutto ciò che è misterioso e da forti sentimenti di ribellione, diventa evidente perché un culto come il satanismo possa essere così attraente per molti giovani.
Esso infatti incoraggia tutto ciò che è naturale nello sviluppo adolescenziale, la ribellione, la sfida e l’unicità dell’individuo, ignorando però tutti i confini ed i valori relazionali, sociali e religiosi. Se mettiamo insieme solo questi fattori, che rappresentano peraltro una piccolissima parte di un fenomeno assai più vasto e complesso, ci rendiamo subito conto di come sia possibile che la maggioranza degli adolescenti si interessi ad esoterismo, magia, occultismo e rituali.
Una ricerca che abbiamo effettuato somministrando un questionario da compilare in forma anonima a circa 400 adolescenti ha fornito dei dati a dir poco allarmanti: il 78% degli adolescenti è venuto in contatto con materiale satanico, soprattutto attraverso musica (44%), film (28%), libri (21%) e siti internet (14%). Le cause dell’epidemia satanica nascono dal fatto che il 54% dei giovani è incuriosito dal satanismo ed il 34% affascinato.
Ciò però non significa che tutti questi giovani diventano poi satanisti, ma sicuramente una tale accessibilità favorisce il reclutamento di nuovi adepti e la fondazione di nuove sette, soprattutto in quei casi di particolare vulnerabilità psicologica.
Quale altra cultura può essere proposta ai giovani come alternativa all'edonismo nichilismo dominante?
Cacace: Sicuramente un buon antidoto è rappresentato dalla cultura della relazione e del rispetto, di sé oltre che dell’altro. Spesso, invece, i giovani sono abbandonati a se stessi e vengono lasciati da soli ad affrontare le piccole, grandi difficoltà che incontrano durante il proprio percorso di crescita.
Qual è lo scopo del libro pubblicato? Si accontenta della denuncia oppure propone una prevenzione e una cultura cristiana alternativa al nichilismo?
Cacace: Lo scopo del libro è innanzitutto quello di mettere alla luce del sole un fenomeno molto diffuso che per anni è rimasto nell’oscurità e poi quello di creare uno spazio di riflessione più maturo. Infatti, prevenire significa innanzitutto conoscere e conoscere ci permette di scegliere con maggiore consapevolezza.